È nata l'idea di proporvi dei post in cui vi racconto la storia dei diversi autori di sigle TV. Partiamo quindi dai Cavalieri del Re
I Cavalieri del Re furono un gruppo molto famoso nell’ambito delle sigle negli anni 80. Il fondatore fu Riccardo Zara e i membri facenti parte del gruppo erano sua moglie Clara Serina, Guiomar Serina sorella minore di Clara e il piccolo Jonathan Zara figlio della coppia. La peculiarità del nome del gruppo deriva dal loro primo brano diventato poi sigla di un cartone animato. Voi conoscete la storia? No? Niente paura! Proseguite nella lettura…
Inizialmente realizzarono un provino per il cartone Vicky il Vichingo il quale però venne scartato poiché era già stato scelto un altro brano. Successivamente fu proposto alla RCA dove fu notato da Olimpio Petrossi solo che dovettero adattare il testo ad un'altra serie animata: La Spada di King Arthur. Fu Anselmo Natalicchio (anch'egli produttore interno alla RCA) a coniare il nome del gruppo, traendo spunto proprio dal tema della serie, Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda. Il singolo ottenne un buon successo, raggiungendo il diciassettesimo posto in classifica, vendendo oltre trecentomila copie. Seguirono altri brani che ebbero un determinato successo grazie al contratto che firmarono proprio con la RCA dopo la realizzazione della sigla Kimba Il Leone Bianco pubblicato con lo pseudonimo La mamma di Jonathan, in quanto il nome del gruppo era di proprietà dell'etichetta. Tra i quali ricordiamo: Sasuke, L’Uomo Tigre, Calendar Men, Chappy. Ma è con la sigla di Lady Oscar che ottennero un enorme successo. Il brano venne scelto in una rosa di molti provini. Zara realizzò la sigla in soli tre giorni, ma in un primo momento l'etichetta voleva affidarla a Marisa Interligi temendo una sovraesposizione del gruppo. La cantante incise un demo del brano che però non fu ritenuto soddisfacente sia dagli addetti ai lavori interni alla RCA che dai produttori giapponesi della serie, i quali all'epoca intervenivano direttamente nella scelta delle sigle. Si decise così di pubblicare la versione del gruppo, che in poco tempo scalò le classifiche fino alla settima posizione, ed il 57° in quella annuale tra i singoli più venduti, sfiorando il milione di copie. Il successo della serie fu tale che venne commissionato un album monografico ad essa ispirato dal titolo La storia di Lady Oscar, contenente un'audiostoria intervallata da quattro brani inediti realizzati dal gruppo: Minuetto per la regina, Canto di Andrè, Complotto a corte e Alle porte della rivoluzione. Il successo proseguì con la realizzazione di altri pezzi che ancora oggi gli appassionati di sigle conoscono e amano particolarmente.
Nel 1985 compongono le ultime sigle che avrebbero dovuto essere stampate per la RCA ma che, a causa della decisione dei vertici di non stampare più sigle dei cartoni animati, in quanto non si raggiungevano le 5.000 copie di vendita, furono definitivamente accantonate: Il fichissimo del baseball, che rimase inedita su supporto discografico fino al 2001 quando verrà inserita nella compilation I cartonissimi, edita dalla BMG per la Linea Kids e I Predatori del tempo, quest'ultima pubblicata nel 1986 dalla Durium. Nel 1986 il gruppo si sciolse definitivamente. Clara Serina ha dichiarato in un'intervista che il gruppo si sciolse non per sua volontà, ma a causa del fatto che la Fininvest aveva assunto il monopolio nell'ambito dei cartoni animati giapponesi, comprandoli in blocco dal Giappone, concentrando nelle mani di una ristretta cerchia di autori ed interpreti la realizzazione delle sigle televisive ad autori interni alla Five Record etichetta discografica delle emittenti berlusconiane, bloccando di fatto il libero mercato e impedendo loro di continuare a svolgere il lavoro di autori ed interpreti.
Zara continuò la sua attività di autore ed arrangiatore, realizzando molti progetti solisti e per altri artisti, ed altre sigle televisive per le reti Fininvest, e per molti programmi condotti da Elisabetta Viviani su Rete 4.
Quello però non fu un addio del gruppo, anche se ci volle qualche anno prima che tornassero a far parlare ancora di sé. Nel 2000, grazie anche all'ondata di revival delle sigle dei cartoni animati, il gruppo si riunì prendendo parte alla gara televisiva Macchemù, programma di Italia 1 che riscopriva e celebrava proprio molte delle sigle storiche della televisione. Sulla scia di questa riscoperta il gruppo pubblica nel 2005 la raccolta C'erano una volta I Cavalieri del Re, prodotta dal portale internet Kbl Sigletv.Net, contenente molte rarità mai pubblicate prima, tra cui tutte le sigle scartate del gruppo e provini inediti. Da quel momento il gruppo ha goduto di un'ulteriore riscoperta ed interesse da parte del pubblico, tanto da convincere Riccardo Zara a collaborare dal 2008 con l'associazione TV-Pedia alla ristampa dell'intera discografia del gruppo e di numerosi album e brani inediti su etichetta Tre Effe Music. Arrivando così nel 2021 a festeggiare i 40 anni di attività del gruppo nonostante comunque i membri lavorino anche separatamente.